ArcheoFOSS 2020
FLOS per i Musei: soluzioni open per formare le comunità e gestire i luoghi culturali
Paolo Rosati
https://uniroma1.academia.edu/RosatiPaolo
Paolo Rosati è ricercatore nell’ambito del progetto ERC ‘PAThs’ in Sapienza, Direttore del Museo delle Culture ‘Villa Garibaldi’, Presidente di Una Quantum inc., co-referente di ‘CIRCUITI’ Laboratori di innovazione tecnologica presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, co-ideatore e concessionario del ‘Digital Excavation project 2019’ Bomarzo-Lugnano in Teverina, ex curatore del Museo Civico Archeologico ‘Rodolfo Lanciani’.
Il presente intervento parte dall’esperienza manageriale degli ultimi tre anni dell’autore e intende mostrare una panoramica delle diverse soluzioni open-software e open-hardware utilizzate al fine di implementare le capacità evocative, comunicative, interattive ed economiche del museo. La possibilità attuale di utilizzo di strumenti FLOS per costruire le comunità e gestire i luoghi culturali è varia, seppur non ampia. In particolare si parlerà dell’esperienza dell’autore e del suo gruppo di lavoro sull’utilizzo dei seguenti software: Pannellum per la costruzione dei Virtual Tour del Museo Lanciani e del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Glamkit come piattaforma CMS per la pubblicazione online e LOD del patrimonio museale, QGIS per la mappatura e la ricontestualizzazione dei reperti nel territorio, Pyarchinit per lo studio dei siti territoriali e la loro stratigrafia, Blender per la costruzione di modelli architettonici di monumenti, oggetti, ambientazioni e rendering, Cura per la stampa 3D delle opere ai fini dei percorsi multisensoriali e merchandising e FreeCAD per il rilievo architettonico e il dialogo con i laser cutter. Tuttavia, la possibilità di utilizzo della filosofia FLOS non è unicamente legata all’applicazione, sviluppo e produzione di soluzioni tecnologiche; se progettata in maniera oculata, una strategia manageriale open, può giovare alla gestione delle strutture, incrementare il business e agevolare la costruzione e la crescita numerica e scientifica delle comunità museali.
Nella seconda parte del presente contributo verrà quindi esplicato un modello di managerialità legato in maniera inscindibile alle soluzioni FLOS, mostrando i modelli di business-plan che ne derivano, con la possibilità di accedere a sempre nuovi impulsi economici e crescita per gli allestimenti. Con pochi accorgimenti e implementazioni tecnologiche le strutture museali possono ospitare laboratori e corsi professionalizzanti FLOS, utili a loro volta per: la progettazione, la costruzione di percorsi multimediali e multi-sensoriali, la prototipazione del merchandising; avvicinando alla struttura nuovi tipi di pubblico, attraendo nuovamente le comunità politiche, imprenditoriali e industriali locali e internazionali.
Si tratterà di un modello sostenibile per la costruzione di reti interpersonali innovative, volto alla crescita delle nuove generazioni e dei professionisti nella conoscenza delle tecnologie in contesti profondamente culturali.
Si traccerà infine la strada futura verso la fusione tra Museo e Fab Lab, per sancire la nascita e la crescita dei FLOS-Museums in grado di ospitare assieme alle opere: incubatori di progettazione permanente, atelier per la costruzione di installazioni e merchandising, padiglioni e mostre temporanee, opifici di sperimentazione di supporti e sistemi espositivi in grado di essere replicati ed esportati, centri all’avanguardia di formazione, valorizzazione, diagnostica, restauro per la conoscenza scientifica dei beni esposti e la crescita delle comunità.